Le parole che usi dicono chi sei.
Trovo talmente veritiera questa frase da non ricordare più se l’ho letta chissà dove o se l’ho pensata io stessa. Le prime volte che l’ho utilizzata l’ho fatto in situazioni concrete: confronti sul lavoro, momenti di chiarimento con colleghi, ma anche esternazione di emozioni sia positive che negative.
Scegliere con cura le parole da usare o da evitare inevitabilmente racconta a chi abbiamo di fronte qualcosa in più riguardo a noi stessi. Se pensiamo ad esempio a contesti formali, difficilmente ci sembrerà riempire un collega di insulti, almeno apertamente.
Come mai in rete questo pudore, questa educazione vengono meno?
La risposta è che non ancora si riesce a percepire la vita virtuale come reale, forse a causa dello schermo che si frappone tra le persone. Occorre però ribadire a gran voce che la percezione che viene fuori leggendo ciò che molti scrivono sulle proprie o altrui pagine social, difficilmente si dimentica quando una persona la si incontra per strada.
Quante volte ci capita, ad esempio, incrociando un amico, di attaccare bottone riallacciandoci con più o meno ironia ad un post condiviso su facebook, ad una storia vista su instagram? Ecco, questo per confermare che la nostra vita virtuale è reale a tutti gli effetti quindi, in rete, è preferibile scegliere un tono di voce sapendo che questo si assocerà a noi in quanto persone ed evitare di trasformarci in haters di qualcosa o di qualcuno. In che modo?
Qualche dritta importante su cui riflettere ce la offre il Manifesto della Comunicazione non Ostile:
- Virtuale è reale: dico e scrivo in rete solo ciò che ho il coraggio di dire di persona.
- Si è ciò che si comunica: le parole che scelgo raccontano la persona che sono.
- Le parole danno forma al pensiero: mi prendo tutto il tempo necessario ad esprimere ciò che sento.
- Prima di parlare bisogna ascoltare: nessuno ha sempre ragione, neanche io. Ascolto con onestà e apertura.
- Le parole sono un ponte: scelgo le parole per comprendere, farmi capire, avvicinarmi agli altri.
- Le parole hanno conseguenze: so che ogni mia parola può avere conseguenze piccole o grandi.
- Condividere è una responsabilità: condivido testi o immagini solo dopo averli letti, valutati, compresi.
- Le idee si possono discutere, le persone si devono rispettare: non trasformo chi sostiene opinioni diverse dalla mia in nemici da annientare.
- Gli insulti non sono argomenti: non accetto insulti e aggressività nemmeno a favore della mia tesi.
- Anche il silenzio comunica: quando la scelta migliore è tacere, taccio.
Non trasformarti in un leone da tastiera, scegli di essere te stesso dentro e fuori la rete.